Sanzioni e rischi per il lavoro domestico in nero
Il rapporto di lavoro domestico ha per oggetto una prestazione continuativa finalizzata alle esigenze della vita familiare del datore di lavoro.
Come avviene l'assunzione?
L’assunzione del collaboratore domestico avviene attraverso la stipulazione per iscritto del contratto di lavoro (lettera di assunzione). Nell'accordo vengono stabiliti i diritti e i doveri delle parti contraenti e le modalità di svolgimento della prestazione lavorativa. Quando si firma la lettera di assunzione, ne conseguono una serie di obblighi a carico del datore di lavoro il quale deve:
- Comunicare l’assunzione agli enti competenti
- Consegnare al lavoratore un documento con le condizioni di impiego
- Consegnare al dipendente la busta paga mensile
- Pagare i contributi previdenziali e le tasse
- Rispettare i diritti inderogabili del lavoratore previsti dalla legge e dai contratti collettivi di settore (orario di lavoro, malattia, maternità, norme sul licenziamento, ferie, trasferimento, ecc.)
Nel momento in cui il collaboratore viene illegalmente assunto, ovvero non viene stipulato un contratto per iscritto, non si comunica l’assunzione agli organi competenti e non si rispettano le norme legali, scattano una serie di rischi e sanzioni sia a carico dei datori di lavoro che dei lavoratori.
Sanzioni per il datore di lavoro
Non comunica l’assunzione | Non iscrive il lavoratore all’ente previdenziale | Non paga i contributi | Il lavoratore non ha il permesso di soggiorno |
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Sanzione amministrativa al Centro per l'Impiego che va da 200 a 500 euro per ogni lavoratore | Da 1.500 a 12.000 euro per ciascun lavoratore, maggiorata di 150 euro per ciascuna giornata di lavoro effettivo | Sanzioni civili al tasso del 30% in base annua calcolate sull'importo dei contributi evasi con un massimo del 60% ed un minimo di 3.000 euro | Arresto da tre mesi ad un anno e l'ammenda di 5.000 euro per ogni lavoratore impiegato |
In più, anche il lavoratore assunto irregolarmente potrebbe chiedere il pagamento di tutte le differenze retributive che gli sarebbero spettate se fosse stato assunto regolarmente e se fosse stata rispettata legge e il CCNL.
Il lavoratore potrebbe chiedere il pagamento di
- Trattamento di fine rapporto
- Maggiorazioni per lavoro straordinario o festivo
- Tredicesima e quattordicesima
- Indennità di malattia
- Ferie maturate e non godute
Anche se il rapporto di lavoro con il collaboratore “in nero” chiude, il datore di lavoro resta sempre esposto al rischio di azioni nei suoi confronti da parte di INPS e INAIL.