Cosa si può fare se i soldi per la badante non bastano?
Può accadere che una famiglia non possa sostenere economicamente l’assunzione di una badante.
In genere è la pensione di chi deve essere assistito/assistita a coprire il costo di una badante, ma ci sono casi in cui può non essere sufficiente (anche perché spesso le pensioni non sono alte).
Una badante ha un costo che può variare, da poche centinaia di euro a circa 1600 euro per una badante convivente.
Bisogna poi considerare anche il versamento dei contributi, il Tfr, indennità di vitto e alloggio, pagamento ferie e malattia.
Vediamo quindi quali sono gli aiuti a cui poter ricorrere se dovesse intervenire questa situazione di impossibilità a pagare, che può accadere anche se il nucleo familiare non potesse più integrare con ulteriori aiuti monetari lo stipendio (ad esempio, perdita del lavoro di un congiunto).
Intanto, sei sicuro/a di pagare il giusto per la tua dipendente?
Fondamentale assicurarsi di questo prima di chiedere eventuali aiuti.
Il team di DoEmploy ha realizzato uno strumento immediato per il calcolo delle stipendio: il tool calcolo online della busta paga che trovi sul nostro sito ti permetterà di avere una stima del costo mensile per la tua badante, con inclusi i benefici contrattuali come t.f.r e tredicesima.
Cosa è possibile chiedere
Vediamo nel dettaglio cosa è possibile chiedere se non bastano i soldi per coprire (in parte o in toto) lo stipendio di una badante.
In questo caso, si deve chiedere aiuto direttamente allo Stato, attraverso l’Inps.
Rispondendo a determinati requisiti, si può fare domanda per questi aiuti:
- contributo Inps da 1000 euro (programma Home Care Premium) per dipendenti e impiegati nel settore pubblico
- contributo da 300 euro per anno
- indennità di accompagnamento
Il denaro erogato dell’Inps può arrivare ad un tetto massimo di 1250 euro al mese, e ciò dipende dal tipo di assistenza domiciliare che viene richiesta ed è necessario che la famiglia presenti un Isee sotto gli 8000 euro.
Il programma Home Care Premium prevede anche ulteriori aiuti di tipo assistenziale, come servizi di assistenza extra domiciliare e possibilità di richiedere anche ausili e trasporti.
Per quanto riguarda il rimborso delle 300 euro, è rivolto ad assistiti che non sono autosufficienti.
Si tratta di un rimborso su base mensile, per una durata di 12 mesi.
Per richiederlo sono necessarie le seguenti condizioni:
- richiederlo prima di aver compiuto i 67 anni
- avere iscrizione attiva a Cassacolf
- iscrizione avvenuta quando la persona era autosufficiente
- non avere pendenze con Cassacolf, ovvero il datore di lavoro aver pagato i contributi per l’anno precedente
L’ultima opzione, l’indennità di accompagnamento per pagare la badante
L’indennità di accompagnamento come aiuto per pagare badante è un altro aiuto che si può richiedere, con la particolarità che si modifica di anno in anno.
Per il 2022, l’importo che si può ottenere è quello di 525,17 euro al mese, per un anno.
Può essere ottenuto da chi:
- ha residenza in Italia
- possiede cittadinanza italiana o europea, o in altro caso possa detenere un permesso di soggiorno regolare
- ha ottenuto una invalidità civile e permanente, per il 100%
- non ha modo di compiere in autonomia azioni quotidiane e che quindi necessità di assistenza globale
- non può camminare senza un adeguato aiuto
- non è ricoverato in una struttura sanitaria pubblica
L’indennità di accompagnamento non prevede tassazione Irpef, e quindi il contributo non deve essere calcolato nella dichiarazione dei redditi.
La richiesta può essere fatta direttamente all’Inps oppure attraverso un Patronato.