La malattia più diffusa a cui deve far fronte una badante: la demenza

Ultima modifica: 1 ago 2022

Il ruolo della badante è, per molti versi, assai delicato.

La badante infatti ha il compito di occuparsi molto spesso di persone non autosufficienti, soprattutto a causa di malattie neurodegenerative.

Le malattie neurodegenerative spesso hanno un decorso inarrestabile, nonostante farmaci e terapie.

Pertanto la badante dovrà accompagnare sempre di più il suo assistito, durante il suo percorso, sostenendolo maggiormente se le patologie di cui soffre tendono a peggiorare.

Quali sono però le tipologie di malattie più diffuse a cui deve fare fronte una badante? Sicuramente, la demenza.

Affrontiamo questo delicato argomento che può avere diverse cause ma che porta generalmente al medesimo stato di debilitazione.

La demenza: le tipologie che deve affrontare una badante

La demenza comprende un insieme di malattie degenerative, che hanno in comune un avanzamento progressivo delle capacità cognitive, comportando modifiche anche notevoli nel comportamento, e portano la persona a non essere più autonoma su vari livelli.

Il soggetto interessato da questa tipologia può perdere il contatto con la realtà e diventare sempre più dipendente dagli altri.

In genere, a parte pochissimi casi, la demenza non è reversibile.

Si può suddividere in due tipologie:

Demenza primaria: le demenze che appartengono a questo gruppo sono di tipo degenerativo e sono rappresentate dalla demenza di Alzheimer, quella frontotemporale e quella a corpi di Lewy.

Demenza secondaria: la più diffusa tra queste demenze è quella vascolare, che può derivare da piccoli ictus che man mano deteriorano il cervello a causa della mancanza di ossigeno

Generalmente, tutte queste forme possono differire nel periodo iniziale, per poi sovrapporre tutti i sintomi, senza differenze.

I sintomi della demenza

Come abbiamo detto, la demenza è una malattia progressiva.

Ci sono dei segnali che i familiari non debbono trascurare, anche per capire quando è arrivato il momento di richiedere l’aiuto di un'assistente domiciliare, come la badante.

  • difficoltà di concentrazione
  • perdita progressiva della memoria
  • difficoltà sempre più spiccata a svolgere in autonomia consuete azioni quotidiane (es. lavarsi, prepararsi il cibo)
  • cambiamenti di umore non riconducibili a fatti specifici e concreti
  • non ricordarsi dove ci si trova, senso di confusione sempre più marcato
  • afasia (disturbo del linguaggio, incapacità di esprimersi attraverso le parole)
  • tendenza all’isolamento

Importante ricordare che non tutte le forme di demenza hanno un esordio legato ad una età avanzata.

Ad esempio, la demenza di tipo “Alzheimer” può manifestarsi prima dei 65 anni.

La badante, un ruolo fondamentale

Abbiamo illustrato le principali forme di demenza a cui deve far fronte una badante.

La sua figura è fondamentale nell'assistenza a chi soffre di questa malattia invalidante, risultando un punto di riferimento fondamentale non solo per chi assiste, ma anche per tutta la famiglia.

Deve essere in grado di alleviare il disagio del o della paziente, così come permettere che lo svolgimento del quotidiano possa essere svolto regolarmente.

Ricordiamo che per assumere una badante vi sono degli specifici livelli di inquadramento, che specificano il suo ruolo e le sue mansioni.

Di certo, la badante permette, con la sua presenza, di lasciare l'assistito o l’assistita tra le mura domestiche, senza subire lo shock di dover cambiare il suo ambiente e subire un ulteriore disorientamento.

Ecco perché la richiesta di badanti continua a salire, e dato l’avanzamento dell’età della popolazione, riteniamo che sarà una occupazione sempre più richiesta.