Scatti di anzianità: quando e quanto vanno pagati per colf e badanti?

Ultima modifica: 23 ago 2022

Anche per badanti e colf vanno considerati gli scatti di anzianità, come per un qualsiasi lavoratore dipendente.

Spesso il datore di lavoro non considera questo aspetto, che va considerato per obbligo di legge.

Infatti, badanti e colf offrono un servizio che prevede una continuità, e proprio per questo vanno applicati gli scatti di anzianità, che sono disciplinati dalla legislazione e che non possono essere sostituiti da un superminimo, se esiste.

Quando subentrano gli scatti di anzianità?

Gli scatti di anzianità vengono applicati secondo l’articolo 37 del contratto collettivo del lavoro domestico (CCNL).

Si ottengono ogni due anni per i collaboratori domestici che lavorano presso il medesimo datore di lavoro, per un massimo di 7 scatti complessivi.

Vale a dire che il primo scatto di anzianità si attua nel mese che segue la conclusione di un biennio di lavoro, i successivi scatteranno nel medesimo modo fino ad un massimo di 7 volte.

Lo scatto di anzianità prevede un incremento dello stipendio che è uguale al 4% della retribuzione minima come da contratto, per qualsiasi livello di inquadramento.

In pratica, il 4% non viene calcolato sullo stipendio netto effettivo percepito da colf e badanti, ma su quello che è il compenso minimo da contratto.

Qualche piccolo chiarimento può tuttavia essere utile per evitare degli errori di calcolo.

La legge fa riferimento alla retribuzione minima contrattuale per il calcolo degli scatti di anzianità.

In altre parole, l’aumento del 4% della retribuzione non si calcola sullo stipendio netto percepito dal lavoratore, ma sullo stipendio minimo previsto dalla legge, stabilito dai livelli di inquadramento di colf e badanti.

Prendiamo un esempio, una badante che ha l’inquadramento BS, che percepisce una paga di 9 Euro l’ora.

Per il suo inquadramento, lo stipendio minimo è di 6,22 Euro orarie.

Lo scatto di anzianità si ottiene moltiplicando tale stipendio per il 4%.

Quindi: 6,22 x 4% che dà il risultato di 0,25 Euro.

La paga minima con lo scatto di anzianità sarà quindi di 6.47 euro.

Scatti di anzianità e superminimo

Spesso le badanti e le colf percepiscono una paga che è maggiore, dopo averla concordata con il datore di lavoro.

La differenza tra ciò che percepiscono effettivamente e ciò che è previsto dal livello di inquadramento si chiama superminimo.

Anche se esiste il superminimo, questo non può assorbire gli incrementi della paga dovuta agli scatti di anzianità.

Di conseguenza, il datore di lavoro sarà tenuto a pagare tali scatti anche se la sua badante o colf percepisce uno stipendio maggiore di quello previsto dal suo livello di inquadramento.

Tornando all’esempio precedente, il calcolo da effettuare sarà, per ottenere la nuova busta paga:

6,22 euro (paga minima) + scatto di anzianità di 0,25 euro + superminimo (differenza tra stipendio effettivamente percepito e paga minima) 2,78 euro portando quindi alla cifra complessiva di 9,25 euro orarie.